Σάββατο 31 Οκτωβρίου 2015

Στιγμιότυπα από την επίσκεψη του Μητροπολίτη Προύσης Ελπιδοφόρου, στην Καλαβρία (Βίντεο)


Από πότε η Ουνία αποτελεί:
“una risorsa ed un ponte fra le due Chiese Sorelle di oriente e occidente, per il raggiungimento della piena comunione”.
«ένας πόρος (μέσο)[παρακαταθήκη] και μια γέφυρα μεταξύ των δύο Αδελφών Εκκλησιών της Ανατολής και της Δύσης, για την επίτευξη της πλήρους κοινωνίας»;;;;;;
Οι Ουνίτες της Καλαβρίας αναφέρουν ότι είναι υποτιμητικό να τους αποκαλούν «Ουνίτες« επειδή έχουν διατηρήσει στο πέρασμα των αιώνων, όσο μπορούσαν, την κοινωνία με την ΜΗΤΕΡΑ ΕΚΚΛΗΣΙΑ της  Κωνσταντινουπόλεως, μέχρι που βρήκαν  την ΠΑΤΡΟΤΗΤΑ  στην Εκκλησία της Ρώμης.
“La chiesa bizantina nell’Italia meridionale non può considerarsi, in senso dispregiativo, uniata perché ha conservato nei secoli, finché ha potuto, la sua comunione con Costantinopoli sua chiesa madre, finché ha trovato felicemente la sua paternità nella Chiesa di Roma.”
Visita di Sua Eminenza il Metropolita Elpidhophoros del patriarcato di Costantinopoli
alla diocesi di Lungro degli italo – albanesi
Il Metropolita Elpidophoros Lambriniadis è stato gradito ospite del vescovo di Lungro, mons. Donato Oliverio, da venerdì 23 a domenica 25 ottobre 2015, giunto in Calabria con la benedizione di Sua Santità Bartolomeo Patriarca di Costantinopoli per partecipare al III Convegno Ecumenico organizzato dalla Conferenza Episcopale Calabra e visitare la diocesi di Lungro.
Elpidophoros Lambriniadis è Metropolita di Bursa, igumeno del Monastero Patriarcale e Stavropigiaco Santa Trinità nell’isola di Chalki ed è figura di grande importanza nel Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli.
Venerdì 23 alle ore 19,30 è stato accolto a Cosenza nella parrocchia SS. Salvatore accompagnato dal Vescovo di Lungro Mons. Donato Oliverio e accolto dal parroco papàs Pietro Lanza e dai suoi parrocchiani. In seguito i partecipanti si sono mossi nel vicino Seminario Maggiore dell’Eparchia per un momento di fraternità organizzato dai seminaristi.
Sabato mattina ha visitato le comunità Arbëreshë di Santa Sofia e San Demetrio Corone, per poi recarsi nel pomeriggio a Catanzaro dove ha partecipato in qualità di relatore al III Convegno Ecumenico Regionale organizzato dalla diocesi di Lungro da mons. Donato Oliverio delegato della Conferenza Episcopale Calabra per l’Ecumenismo e il dialogo interreligioso dove ha parlato delle abolizioni delle reciproche scomuniche tra Roma e Costantinopoli nel 1965, di cui ricorre quest’anno il 50° anniversario.
Domenica 25 con inizio alle ore 10,00 ha assistito alla celebrazione della Divina Liturgia presieduta da mons. Oliverio nella Cattedrale di Lungro. recitando, quale espressione di fede comune, il Credo in greco, in rappresentanza di tutto il popolo di Dio e il Padre Nostro la preghiera di tutti i cristiani.
Nel pomeriggio si è recato a Frascineto (CS) e nel suo discorso conclusivo pronunciato nella chiesa colma di fedeli gioiosi, il Metropolita  Elpidophoros ha detto che per lui è stato come se, dopo molti anni, avesse ritrovato dei fratelli di cui non conosceva l’esistenza constatando sorprendenti rassomiglianze.
Più volte e in varie occasioni mons. Elpidophoros Lambriniadis ha messo in risalto l’importanza e l’attenzione che il patriarcato di Costantinopoli riserva alla Chiesa bizantina italo greca degli albanesi presenti nell’Italia meridionale. Essa, ha detto mons. Elpidophoros, è “una risorsa ed un ponte fra le due Chiese Sorelle di oriente e occidente, per il raggiungimento della piena comunione”. Questo fondamentale messaggio è stato riferito da Virgilio Avato, in qualità di traduttore e coordinatore del Convegno Ecumenico di Catanzaro.
La chiesa bizantina nell’Italia meridionale non può considerarsi, in senso dispregiativo, “uniata” perché ha conservato nei secoli, finché ha potuto, la sua comunione con Costantinopoli sua chiesa madre, finché ha trovato felicemente la sua paternità nella Chiesa di Roma.
Il Metropolita ha accettato ufficialmente l’impegno di riferire al Patriarca Ecumenico Bartolomeo, della calorosa accoglienza e dell’immutato amore dei greco-albanesi verso la Sua persona, congiuntamente all’augurio che le due Chiese giungano alla piena e visibile comunione.
Mons. Elpidophoros ha anche assicurato che chiederà al Patriarca Ecumenico di visitare la Diocesi di Lungro affinché possa rendersi conto direttamente di questo profondo legame che unisce le due chiese.
Antonio Calisi

ΑΚΤΙΝΕΣ

ΣΧΟΛΙΟ: Οι "ορθόδοξοι" παραλογίζονται πλέον καί σ' αυτό διακρίνονται από τούς ορθοδόξους.
Τί σημαίνει διατηρώ; Γιατί διατηρώ γιά τόσο καιρό όσο μπορώ αφού υπάρχω μέσα στήν αγκαλιά τής αδελφής εκκλησίας; Γιατί δέν έβλεπα τήν αδελφότητα τόσους χρόνους καί διατηρήθηκα όσο μπορούσα; Τό πολιορκημένο Μεσολόγγι μάς φέρνει στήν μνήμη η έκφραση. Μόνο πού τό Μεσολόγγι δέν παραδόθηκε, δέν πρόδοσε. Προτίμησε τήν ελευθερία. Η Ουνία λοιπόν βρήκε τόν Πατέρα τής Μητέρας εκκλησίας τής Ορθοδοξίας; Καί από τήν ένωση γεννήθηκε ήδη η ευχαριστιακή εκκλησιολογία τού Ζηζιούλα; Αυτό σημαίνει τό οικουμενιστικό δόγμα, ο επίσκοπος εικόνα τού πατρός; Τού πάπα; Αυτό είναι σύμφωνο συμβίωσης τελικά, δέν είναι ένωση Πίστεως!  Δέν βλέπετε δύστυχες αδερφάρες ότι είστε ευνούχοι, υποχρεωμένοι νά υιοθετείτε αδέσποτα ορθόδοξα ορφανά, όπως τόν Παίσιο τής Μονής Αρσενίου τού Καππαδόκου, γιά νά καλύψετε τήν αφύσικη ένωση; Κωλοέλληνες!! Αφανισμένοι!! Νομίζετε ότι μπορείτε τόσο εύκολα νά ξεγελάσετε τήν γλώσσα;  Εχει σμιλευθεί στήν διάρκεια τών αιώνων πάνω στόν βράχο τής ζωής καί τής πίστης. Ψωράλογα.
Αμέθυστος

2 σχόλια:

  1. Ανώνυμος31/10/15 12:55 μ.μ.

    χμ...αφού υπάρχουν και άλλοι κωλοέλληνες, κυρ-Αμέθυστέ μου, πάλι καλά!
    Μέχρι τώρα νόμιζα ότι μοναδικοί "κωλοέλληνες" ήντουσαν οι "παλιομερολογίτες"!

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  2. Ανώνυμος31/10/15 8:55 μ.μ.

    Μάλλον δεν βλέπεις καλά, με τόσες δεκάδες αναρτήσεις, αγαπητή 'παλαιοημερολογίτισσα'... Γιατί όμως;...

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